Le specie di afidi sono numerosissime e molto diverse tra loro.
Gli afidi si sviluppano in primavera-estate, quando gli individui di sesso femminile
si riproducono per partenogenesi.
In estate compaiono gli afidi alati, che hanno un raggio d’azione molto più ampio: i maschi di afide proliferano solo in autunno e per un periodo limitato.
Dopo la fecondazione le uova dell’afide vengono deposte nelle fessure della corteccia e in generale su tutta la pianta, specialmente se legnosa o semilegnosa.
Questo consente alla generazione appena nata di passare l’inverno e arrivare alla primavera successiva.
Gli afidi vengono chiamati anche pidocchi delle piante e si nutrono della linfa con dei piccoli succhielli.
Producono delle secrezioni zuccherine, la cosiddetta “melata”, che attrae le formiche (in realtà pare che sia una sorta di forma di allevamento delle formiche da parte degli afidi) e un fungo particolare che provoca la fumaggine, inoltre sono tra i principali responsabili della trasmissione delle infezioni virali.
Prevenzione degli afidi: praticare la consociazione di piante con quelle che scacciano gli afidi, come nasturzi, agli (anche ornamentali), tagete.
Disporre le piante in posizione aperta e ventilata.
Se in cassone o serra, arieggiare costantemente.
Non produrre ipertrofia dei tessuti tramite troppo concime.
Nemici naturali per la lotta biodinamica: larve di coccinelle e coccinelle stesse, larve di sirfidi, larve di crisope, icneumonidi, larvevoridi, forbicine, maggiolini, larve di lucciole, cimici predatrici, uccelli, ragni.
Mezzi di difesa contro gli afidi: zappettare frequentemente il terreno, annaffiare abbondantemente e in maniera cadenzata, togliere gli afidi a mano, schiacciandoli (si possono usare i guanti in lattice), o potare e bruciare le parti attaccate.
Spruzzare con macerato d’ortica e fertilizzare con concime a base di alghe, che rafforza la resistenza delle piante.
La polvere d’alghe, diluita, può essere efficace anche spruzzata, e così la cenere di legna (prima setacciata) e la farina di roccia.
L’infuso di tanaceto, di felce, di artemisia, di rabarbaro o di cipolla sono abbastanza efficaci ma vanno ripetuti dalla primavera all’autunno.
Il sapone di Marsiglia in scaglie aumenta la collosità degli estratti e li rende più stabili.
Foto di: Stefano Trucco e Alberto