Con la conoscenza degli effetti che si instaurano nell’interazione tra le piante è stata creata una tecnica colturale basata sulla consociazione.
Non si tratta di una scienza esatta ma deriva dall’osservazione pratica di generazioni di giardinieri che ha dimostrato che la presenza di alcune specie riesce a stimolare o danneggiare il vigore o la salute di altre a loro vicine.
I vegetali in natura, lasciati liberi di auto riprodursi a lungo stabiliscono particolari relazioni reciproche, ad esempio piante con radici superficiali crescono all’ombra di piante più ampie in grado di proteggerle dall’aspro e disidratante calore del sole.
All’opposto di questa filosofia stanno le monocolture, in queste realtà se compare una malattia tutta la coltura ne risente.
La consociazione svolge un ruolo decisivo nel controllo dei parassiti
e delle malattie in orticoltura.
La giusta consociazione così come una corretta coltura rotazionale consente di ridurre se non sospendere completamente l’uso d’insetticidi, anticrittogamici e diserbanti chimici.
MODALITA’ CONSOCIATIVE
Per preparare le consociazioni è necessario scegliere con accuratezza le piante da coltivare assieme in modo che non si danneggino a vicenda ma, invece, ne traggano sempre un reciproco vantaggio.
Ci si può basare su alcune indicazioni di massima.
Non consociare piante che occupano e sfruttano lo stesso livello di terreno (per esempio patata e cipolla) ma cercare di consociare piante a diverso accrescimento radicale.
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