Per tutto febbraio sarà possibile seminare direttamente a dimora le rape.
Queste sono delle brassicacee, quindi esigono le stesse cure colturali dei cavoli (sono delle forti consumatrici e necessitano di annaffiature copiose e frequenti).
Dopo aver seminato spruzzate i semi con acqua e con infuso di equiseto per prevenire malattie fungine che spesso colpiscono i cavoli.
Se seminate in pieno campo, in un orto, alternate delle file di agli o di scalogni, che si seminano proprio nello stesso periodo.
Se invece seminate in vaso, basteranno due o tre spicchi d’aglio come dissuasore per insetti molesti, o una pianta di tagete o di nasturzi.
In vaso seminate in linee rette, mentre in pieno campo tracciate un grigliato.
Quando le piantine avranno emesso il primo palco di foglie vere, diradatele se necessario (specie in vaso) lasciandone solo una per “postarella”.
I semi vanno interrati ad 1,5 cm, a distanza di non più di 10 cm (per prevenire l’ingrossamento), e leggermente ricoperti.
Sarchiare con cura durate le fasi iniziale e somministrare durante la crescita macerati di ortica e di consolida.
A maggio potrete fare il primo raccolto precoce quando le radici avranno un diametro di circa 5 cm.
Effettuate la raccolta come se si trattasse di ravanelli, estraendo la pianta per le foglie, tirando delicatamente.
Per aiutarvi irrigate in modo da ammorbidire il terreno.
Il successo della coltivazione delle rape è il terriccio, che deve essere ricco ma maturo (preparato l’anno precedente l’impianto), e l’irrigazione frequente e abbondante.
Le rape hanno un ciclo di coltivazione molto breve, circa 6-12 settimane.
Sono un’ottima coltura intercalare.
Si può seminare anche tardivamente (in regioni a clima mite) per avere raccolti precoci in marzo.