Molte persone non hanno ben compreso il senso di “orto biologico”.
Sono indotti a credere che sia “biologica” qualsiasi cosa se coltivata in maniera domestica.
Al più si evitano i concimi chimici, gli antiparassitari e gli antifungini di sintesi industriale.
Non è certamente così.

Un orto biologico rispetta i cicli naturali della terra, tenta di re-immettere nella natura tutto quello che è stato scartato attraverso il compostaggio, rispetta tutti gli occupanti del giardino o dell’orto, consocia le piante ed effettua delle rotazioni colturali per non impoverire la terra.
È evidente che chi ha a disposizione un pieno campo, grande o piccolo, è molto avvantaggiato.

Ma anche chi ha un balcone o un terrazzo non dovrà necessariamente privarsi del piacere di coltivare un orto, foss’anche minimo.
Tuttavia troppo spesso si tende a dimenticare l’importanza dell’inquinamento che si depositerà sugli ortaggi.
Anche il più perfetto orto biologico o naturale produrrà inevitabilmente risultati poco apprezzabili in termini di qualità se l’aria è davvero troppo inquinata.
I lavaggi nel bicarbonato lasciano il tempo che trovano.

Se vivete in grandi città iperaffollate, con livelli d’inquinamento sopra una soglia ragionevole, ma anche in periferia, con l’orto appiccicato ai tubi di scarico in un via molto trafficata sarebbe ridicolo portare in tavola le verdure dicendo che sono biologiche solo perché  coltivate in proprio.

Piuttosto dedicatevi al mantenimento di un giardino ornamentale, che se non vi potrà ripagare in maniera “alimentare” lo farà dal punto di vista della grazia e della bellezza.

Se poi volete un orto, sappiate che molti comuni mettono a disposizione delle parcelle di terreno lontano dall’abitato, dove coltivare ortaggi.
Purtroppo, avendo un gran numero di richieste, solitamente ci sono tempi d’attesa molto lunghi.
In questo caso è più saggio recarsi periodicamente al più vicino venditore di ortofrutta biologico e acquistare direttamente dal produttore.

Immagine in evidenza da: liberoinformato.it