La Rotazione delle colture: Come e Perché effettuarla?
Con la riscoperta della coltivazione biologica si è tornati a parlare delle rotazioni nella coltivazione.
La rotazione colturale è una pratica molto antica quanto quella di seguire le fasi lunari per la semina.
I benefici sono utili in tutti i tipi di coltivazione, negli orti così come nei giardini al fine di limitare se non annullare del tutto gli interventi con agenti chimici.
Coltivare osservando tali regole è importante in particolar modo a chi si accinge a una coltivazione biologica che si avvicini quanto più possibile alla coltura naturale!
IN COSA CONSISTE ?
La rotazione colturale consiste nell’alternare nello stesso pezzo di terreno la coltivazione di ortaggi diversi.
Quando ancora erano sconosciuti concimi chimici e diserbanti gli agricoltori osservavano cicli di rotazioni colturali.
In questo modo si evitavano le conseguenze negative della monocoltura, uno degli aspetti più negativi dell’agricoltura convenzionale.
Le piante coltivate vengono alternate:
1 ) secondo l’appartenenza a famiglie botaniche differenti
(per ridurre i rischi legati alla trasmissione delle malattie crittogamiche e alla proliferazione di parassiti);
2 ) secondo le esigenze nutritive dissimili;
3 ) secondo lo sviluppo vegetativo diversificato(ortaggi da radice, da foglia, da frutto o da fiore).
A partire da questi tre criteri di base si sono sviluppati nel corso del tempo differenti sistemi di rotazione.
Questa classificazione risulta utile nella programmazione delle rotazioni colturali, che andranno impostate in modo da alternare, in ogni singola aiuola, piante forti consumatrici, medie consumatrici e infine deboli consumatrici.
La rotazione delle colture nell’orto può essere fatta anche basandosi sullo sviluppo vegetativo degli ortaggi, alternando quindi tra di loro gli ortaggi da frutto, quelli da foglia, quelli da radice e da fiore.
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