Quando si parla di coltivazione biologica e biodinamica, si parla di un tipo di coltivazione che rispetta sì, la natura e la biodiversità, e che quindi rispecchia sì, le esigenze più naturali e salutari per l’uomo e per la terra unendo nella loro diversità persone di varie razze, sesso e religioni, carnivore e vegetariane, ma che tuttavia non rispetta ed esclude nella battaglia per il rispetto della natura intesa come terra ed esseri viventi, il mondo vegan.
È evidente, come la coltivazione biologica e biodinamica centri solo in parte questa esigenza infatti, nella coltivazione biologica e biodinamica si riscopre l’uso di materiali non chimici per la concimazione e la cura delle piante, e questo comprende sì, l’uso di piante e prodotti derivati vegetali e minerali ma, comprende anche materiali di origine animale, derivanti perlopiù da allevamenti intensivi, seppur magari biologici (è difficilissimo trovarne che non provenga da tali allevamenti) oltre che derivati animali scarto delle macellazioni quali unghie e ossa triturate.
Capite benissimo quindi quale enorme problema sia per chi vuole nella consapevolezza e umanità riportare equilibrio fra terra e natura come solo il popolo vegan ha carpito realmente!
E qua, mi sovviene una precisazione, ossia:
Seppur sia vero che ciò che spinge una persona a non utilizzare prodotti e derivati animale siano diverse, ci sono persone che non usano tali prodotti solo per esigenze salutari ad esempio, è vero anche che la stragrande maggioranza dei vegan in realtà lo fa proprio per una questione di rispetto degli animali e qua, ho voluto mettere il punto per far capire a tutti i lettori l’importanza nell’individuare al meglio prodotti che rispecchino questo stile di vita.
Io ad esempio, se avessi il terreno tale da far vivere in modo più che dignitoso delle gallinelle ovaiole mangerei uova senza sentirmi in colpa per come vengono tenute le galline ovaiole negli allevamenti intensivi, ad esempio, ma questa, si capisce al volo, centra solo di schivo il punto reale della visione globale vegan, perché poi, sempre nell’esempio, tenere polli per ammazzarli e mangiarli non riuscirei mai (ecco l’incongruenza o vigliaccheria come si vuole che unisce i carnivori, occhio non vede cuore non duole).
In ogni caso, è un fatto, gli escrementi animali non possano essere utilizzati come concime anche dai vegani.
Infatti, seppur per ottenere questi prodotti non si uccida alcun animale, è vero anche che qualsiasi vegano che si rispetti non può tollerare lo sfruttamento animale in generale, pertanto, dal momento in cui questi prodotti provengono da allevamenti, che siano bio o no, rimangono frutto dello sfruttamento degli animali, da qui, facile capire come questi prodotti non possano essere utilizzati dai vegan.
Inoltre, molti di questi concimi non derivano unicamente dagli escrementi, molti sono prodotti dagli scarti di macellazione come unghia e corna, basti pensare alla cornunghia, lo stallatico contiene feci urea e materiali vegetali dalla pulizia delle stalle, il pellettato ad esempio contiene concimi animali di origine mista, triturati e venduti in forma di pellet idrosolubile, poi ci sono i prodotti in cui è presente carnicciato ottenuti dalla triturazione degli scarti di macellazione, liquami fra cui anche residui di sangue e urea bovina.
Se poi vogliamo proprio essere puntigliosi il guano è ottenuto da volatili in cattività, la pollina da polli in allevamento intensivo e come precedentemente accennato la cornunghia ossia unghie, cartilagini, corna e ossa animali triturate.
O ancora, nella coltivazione biodinamica si utilizza il cornoletame, ossia letame bovino lasciato “macerare” dentro a un corno di vacca!
Vedremo quindi nel dettaglio in questo post le alternative utili alla vera concimazione vegan.
ECCO LE ALTERNATIVE VEGAN:
Solo alcuni, a dire il vero, fra i concimi vegetali … IL COMPOST fai da te (così sai meglio cosa usi).
Prodotto dagli scarti di cucina.
Partiamo naturalmente con il presupposto che BIOLOGICO 100% come detto non risolve il problema quindi, l’unica alternativa per assicurarsi del compost libero da componenti animale sarà quella d’inserire nella compostiera solo prodotti da noi autoprodotti, insomma, in questo caso la parola d’ordine è: AUTONOMIA: coltivare da soli ciò che poi finirà nel compost! Insomma, roba non da tutti.
Discorso diverso per i vegetariani, i quali utilizzando prodotti derivati animale potranno usare il compost bio, ma questo, è un discorso diverso.
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