L’abilità di ogni coltivatore di ortaggi, sia in piena terra che in vaso, è messa alla prova da patate e carote.
Due ortaggi che richiedono terriccio profondo, di ottimo impasto, privo di sassi e detriti, grande cura nella scelta della varietà, assiduità nel controllo dei patogeni.
Le carote non sono forti consumatrici come le patate, ma richiedono un terriccio più sabbioso e meno ricco, ma comunque scioltissimo.
Inoltre i semi sono impalpabili e il trapianto è sconsigliato (meglio seminare in vasetti fatti con carta di giornale o direttamente a dimora, diradando poi le piante in eccesso).
In molti si stanno trovando bene con i cosiddetti “sacchi di coltura”.
Si tratta di riempire un sacco di buona resistenza e capacità (quelli per alimenti degli animali sono molto indicati), ma anche gli stessi sacchi del terriccio, molto di meno quelli per la pattumiera o per i rifiuti del giardino.
Possono andare persino bene delle sporte della spesa, bucherellarlo sul fondo e usarlo come contenitore.
Per le patate è sufficiente acquistare un sacco di terriccio e mettervi dentro le patate, bagnandolo solo quando è asciutto.
Per raccogliere potrete incidere con un cutter da un lato e prelevare le patate nuove infilando la mano nella terra.
Per le carote invece dovrete usare una miscela meno ricca, aggiungendo sabbia.
Si può seminare direttamente nel sacco, avendo cura di rimboccare i lembi perché non facciano ombra sulla superficie, e attendere la germinazione.
Per le carote sono ideali anche i vasi molto lunghi e stretti da vivaio, in plastica nera con delle scanalature.
Possono contenere fino a cinque carote e possono essere allineati in poco spazio.
Estrarle sarà molto facile perché verranno via con tutto il pane di terra.