Luglio è il periodo per iniziare alcune semine anticipate di ortaggi invernali.
Al Sud già a inizio luglio, al Nord un po’ più tardi.

Si possono seminare rape, sedani, carote (quelle tonde), cicoria catalogna, radicchio, lattuga romanesca, barbabietole, porri e rucola (che può essere seminata ininterrottamente dalla primavera all’autunno).

Fate attenzione alle fasi lunari ed evitate quindi di seminare gli ortaggi da foglia con luna crescente, altrimenti andrebbero subito a foglia e a seme.

Preparate bene il terriccio da semina con sabbia lavata e compost molto maturo e sciolto.
Evitate la torba in quanto non biocompatibile, usate eventualmente del comune terriccio hummoso o della fibra di cocco.

Per ottenere un gran numero di semenzali facili da trapiantare senza usare vasi di plastica o torba, potete farvi in casa dei vasetti di carta da imballaggio.
Usate quella senza stampe o scritte possibilmente, in ogni caso, non quella patinata.
A seconda della dimensione dei fogli, tagliateli a metà e ammucchiate non più di tre o quattro fogli per ciascun vasetto usando appunto un  vasetto come formella.
Usate come formella una vasetto di plastica o qualsiasi oggetto lungo e stretto, ad esempio una lattina.
Piegate i fogli a metà e arrotolateli attorno all’ oggetto prescelto, poi capovolgetelo avendo cura di sovrapporre i lembi sul fondo in maniera più solida possibile, comprimendo contemporaneamente contro la mano o una superficie solida come un ripiano.

I vasetti così ottenuti vanno riempiti di terriccio da semina e posti in una vaschetta poco alta
(una vaschetta in plastica per la frutta o la verdura andrà benissimo, come anche un sottovaso).

Ponete due o tre semi per “vasetto” e annaffiate dal basso, tenendo un dito d’acqua nella vaschetta-contenitore.

Quando il semenzale sarà pronto per il trapianto non sarà necessario svasarlo in quanto la carta sarà già parzialmente decomposta e lascerà spazio per le radici.
In tal modo le plantule non subiranno lo stress del trapianto e cresceranno più rapidamente.
Eseguite l’operazione con delicatezza per non far sfaldare il pane di terra.