Questo  è il momento migliore per preparare un compost a cumulo aperto, cioè in pieno campo.

Sebbene tale tecnica si possa usare tutto l’anno, il momento in cui il sole è più forte dà una partenza più rapida della fermentazione del cumulo.
Preparatelo come abbiamo spiegato in altri post, con uno strato di legnetti sul fondo, e alternando rifiuti più umidi a rifiuti più secchi.

Potete aggiungere del letame, di qualsiasi tipo, ma meglio suino o bovino (non perché siano di migliore qualità ma perché meno caldi di quello equino fresco).

Se aggiungete pollina fresca, distribuitela in strati sottili e ricordatevi di usare il compost dopo almeno 12 mesi di fermentazione.
Altri tipi di letame richiedono meno tempo.

Naturalmente abbiate l’accortezza di accertarvi che il letame provenga da allevamenti biologici e che non siano stati somministrati farmaci agli animali da almeno 30 giorni.

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Se invece avete orientamenti contrari al letame, potete benissimo farne a meno a patto di essere consapevoli che il compost così prodotto andrà bene come terriccio per ortaggi a consumo medio o per piante da fiore parche di esigenze.

In quel caso integrerete con irrigazioni frequenti di macerato di ortica o consolida.

Fondamentale è tenere a mente il fatto che la frazione azotata (erba fresca, residui di cucina) e quella carbonica (paglia, residui secchi, legnetti, residui di cippatura, segatura) debbano avere un rapporto di circa 1:4.

Non dovete certo essere precisi come bilance, ma è importantissimo non mettere solo sostanza morbida.
Preparare il cumulo in estate dà il vantaggio che il caldo asciuga più velocemente proprio i materiali più morbidi (ad esempio bucce delle angurie) e previene ammuffimenti.

Se il cumulo dovesse tendere ad asciugarsi, intervenite con irrigazioni.

Se pensate di non poter irrigare, allora coprite con un vecchio tappeto o un telo di plastica nera bucherellato.