«Chi controlla il petrolio controlla il Paese;chi controlla il cibo,

controlla la popolazione» Henry Kissinger.

Contro a un continuo aumento della produzione alimentare  i dati FAO registrano un aumento dei paesi che perdono la loro autosufficienza in campo alimentare, per chi ama informarsi e andare oltre all’informazione e conosce bene i meccanismi della disinformazione non è poi così un dato impensabile e soprattutto incomprensibile.

Infatti basta fare due più due e vedere come questi dati vadano di pari passo invece con l’aumento del fatturato di quelle multinazionali agroalimentari alle quali poco importa se  nei paesi del sud del mondo si muore di fame.

Pubblicizzano i loro prodotti  facendo leva sulla sensibilità della gente, utilizzando immagini di bambini  in stati di assoluta malnutrizione, facendoci credere che loro, lavorano per dare a queste popolazioni la possibilità non solo, di non morire di fame, ma anche di crearsi un indipendenza economica.

Questo, signori e signore, è puro marketing.

Infatti, tutte quelle sementi ibride che producono, e che richiedono tanta acqua e grandi quantità di concimi chimici e pesticidi, diventano sterili entro il secondo anno quando non lo sono di partenza come nel caso degli OGM.

La storia è semplice,  i contadini sono costretti a vendere il raccolto, prima destinato in buona misura all’autoconsumo, per guadagnare i soldi necessari ad acquistare quelle sementi brevettate (OGM)e accessori  (soia Monsanto e pacchetto Roundup)questo è un FATTO!

Le piante per l’esportazione sostituiscono quelle tradizionali destinate ai bisogni della popolazione locale, molti contadini, passati per forza e spesso con la forza dall’autoconsumo al mercato, comunque non ce la fanno a comprare i pesticidi, pesticidi peraltro che di anno in anno si rinnovano e cambiano in quanto gli OGM si sa che deturpano la terra in cui crescono rendendo le colture successive maggiormente predisposte anche ad attacchi fungini e parassitari che prima non avevano luogo, e le sementi, pagabili solo in valuta pregiata  e sono costretti a svendere i loro appezzamenti alle multinazionali del caso o alle più forti aziende (anche bio) di questa nostra fetta di mondo (nostra?) 

E non fatevi ingannare da quanto ho scritto poco fa’ fra le parentesi (bio), perché OGM a parte, per quanto riguarda lo sfruttamento delle popolazioni più deboli, più l’azienda ha soldi, più ne vuole fare, a ogni costo, in ogni caso, in ogni modo.

Questo è un fatto, e il fatto che siano bio, state bene attenti, non significa che prestino maggiore attenzione ai bisogni dei  lavoratori o si facciano scrupoli a prendersi un terreno per due centesimi, produrre e portarsi via tutto, far lavorare la gente per altri due centesimi.

Il business, entra anche in quel settore, l’importante, è il fatturato  (parlo, anzi scrivo con cognizione di causa su questo punto sia chiaro)!

Quando prima ho parlato/scritto  di forza  passiva mi riferisco  alle informazioni su quei prodotti.

Noi qua abbiamo  in un modo o nell’altro le condizioni di poter incrociare i dati e scoprire le magagne,  possiamo ancora permetterci di dire NO  anche alle varie Monsanto, immaginate cosa può passare per la testa a un disgraziato di un villaggio sperduto sud Africa/America  a cui viene detto che se coltiva OGM sfamerà la sua famiglia, farà soldi diventerà indipendente e  sfamerà pure  i nipoti e magari i suoi nipoti diventeranno dottori perché avrà da farli studiare?

In Haiti li mandarono a quel paese, quando cercarono di sfruttare lo tsunami per impadronirsi dei terreni, ma quanti altri, riuscirebbero nel bisogno?

Voi al suo posto, al posto di questo contadino come la mettereste?

Mentre per la forza attiva beh!

Quella credo sia chiaro a tutti, o con noi o contro di noi, io ho i soldi e ti distruggo!

Chiudo questa parentesi che sentivo di voler e dover accludere, per onore della cronaca, torniamo a noi!

Il passaggio da ibridi/OGM ha comportato l’abbandono o la scomparsa di centinaia di ecotipi locali meglio adattati all’ambiente e più resistenti alle malattie (riduzione della biodiversità).

Le conseguenze sulla salute sono tangibili: 25 milioni di contadini subiscono annualmente gravi intossicazioni da pesticidi (dati OMS), mentre anche qua da noi sono di molto aumentate le intolleranze alimentari rispetto ad alcuni alimenti derivati da tecniche agricole più intensive: i celiaci, ad esempio, sono passati in venti anni da 1 su 1.300 ad 1 su 180.

Avete ancora dubbi sui motivi per cui certe multinazionali fanno quello che fanno?

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