Se Darwin ci ha insegnato che in natura avviene una selezione naturale attraverso la quale solo gli individui che meglio si adattano riescono a sopravvivere, nella fattispecie della biologia vegetale era  noto, già prima delle  leggi sull’ereditarietà scoprirete dal biologo Gregor Mendel, come le piante si riproducano per via sessuata.

In ogni caso, prima di Mendel, il tutto era affidato al caso, alla natura ovvero, tramite l’impollinazione aperta (impollinazione che  avviene per mezzi naturali, come insetti, vento, uccelli, acqua ecc… si parla d’impollinazione aperta).

I primi esperimenti che Mendel condusse furono in particolare su piselli e con le Mirabilis Jalapa (belle di notte), nel caso delle belle di notte notò come incrociando una pianta a fiori rossi con una a fiori rosa quasi tutte le piante originate portavano fiori rosa.
Ecco, la manovra appena descritta oggi è conosciuta con il termine ibrido F1,(F dal Latino filia, figlia)  e viene creata con l’impollinazione artificiale.

Le sementi ibride vendute sono prodotte da ditte specializzate che selezionano alcuni caratteri che però non sono stabilizzati. Ogni anno vengono prodotti semi di nuove varietà ibride anche chiamate ibridi F1 (ibrido di prima generazione) o ibridi F2 (ibrido di seconda generazione).

Le caratteristiche delle piante parentali di questi ibridi f1 sono state fissate  dai coltivatori attraverso anni di autoproduzione, testandole come “partner ideali” e, una volta individuate tutte quelle caratteristiche utili al caso sperimentando in combinazioni e incroci.
Ad esempio: combinando piante con caratteristiche di notevole resistenza alle malattie con altre di particolare pregio così da rendere superfluo l’uso degli anticrittogamici.

Nella confusione molti pensano che i semi d’ibridi siano sterili, non è proprio così,  è possibile seminare e far crescere una pianta ottenuta da semi di una pianta f1 tuttavia, le piante nate da semi di piante F1 non portano le stesse qualità delle piante madri (vengono definiti appunto F2,F3 etc…etc…)non dando così continuità ai risultati ottenuti con la pianta madre.
Per capirci:
Io pianto il pomodoro F1, cresce, produce, raccolgo  un frutto per conservarne i semi e ripiantarli l’anno dopo, sicuro che al 98%  le piante  nasciture  avranno ben poco a che vedere con la pianta di pomodoro da cui ho raccolti i semi, questo, per quanto scritto pocanzi, esse non saranno più F1 con tutte le qualità e peculiarità “inserite geneticamente” ma saranno F2, se poi terrai dei semi dai pomodori di pianta F2 dopo avrai una pianta F3, via via che vai avanti perderai sempre di più e inesorabilmente tutte le qualità della pianta F1.

Le piante esistenti in natura sono frutto d’ibridazioni avvenute spontaneamente, con il tempo i caratteri si stabilizzarono autonomamente e rimasero solo gli  incroci più adatti alle condizioni ambientali in cui la pianta si è sviluppata.

Nel nostro piccolo, come esperimento per mantenere la varietà pura e conservare i caratteri che interessano si possono isolare fisicamente le piante coltivate (non F1) apponendo ad esempio su alcuni rami in fiore dei sacchettini di TNT, (per alcune piante orticole è indispensabile in ogni caso se si vuole preservare la qualità)per essere sicuri che queste non vengano impollinate spontaneamente si otterranno così sementi con le medesime qualità della madre.
I semi di queste piante porteranno caratteristiche uguali a quelle dei genitori, a meno della normale variabilità, con questo processo di selezione continua ci si può autoprodurre semi per il proprio orticello.

Nonostante gli ibridi F1 non siano coperti da brevetto (almeno per ora) a differenza degli OGM, il fatto che da semi di piante F1 non sia possibile riprodurre piante con le medesime qualità della madre da cui si è ricavato il seme comporta di fatto il dover riacquistare le nuove sementi ogni anno direttamente dai produttori/rivenditori.

L’Ibridazione ha subito nel tempo la sgradevole nomea di aver dato il via a quelle tecniche di genetica modificata da cui sono poi nati gli OGM, ma non è tanto la tecnica che conta a mio avviso, bensì  l’uomo e la sua capacità di  lucrare su tutto.

Per approfondire l’argomento rimando a questi PDF:
Gregor_Mendel
Genetica Mendeliana
Mendel-1 (new v.)