A differenza di molti altri ortaggi, gli spinaci conservano nelle foglie il concime azotato che viene loro somministrato, rendendoli una coltura meno semplice di quanto si potrebbe pensare.
I composti azotati – ricordiamo – sono tossici, specie se accumulati.
Anche se non partirete con la coltivazione da seme, acquistate le piantine possibilmente da aziende agricole che pratichino la coltura biologica.
Vietato l’uso del compost, molto ricco di azoto, è preferibile quello del bokashi, più ricco di potassio e fosforo.
L’ideale è preparare il terreno per la coltura degli spinaci l’anno prima, in modo che i composti azotati si siano dispersi con le piogge, e concimare in inverno con farina di alghe.
Lasciare riposare e poi usarlo al momento della messa a dimora delle piantine.
Visto che il terreno sarà mediamente povero, potrete consociare gli spinaci con aglio e tagete, per limitare la presenza di afidi.
Anche piante da fiore come il nasturzio beneficiano di una scarsa presenza di azoto.
Gli spinaci hanno un apparato radicale contenuto e possono essere coltivati in cassette ampie ma non necessariamente molto profonde l’importante è che fra una pianta e l’altra possiate lasciare uno spazio di 10 cm .
L’esposizione del vaso di spinaci migliore è quella a mezz’ombra.
La prevenzione più importante è quella contro le lumache, che potrebbero distruggerli in una notte.
Sollevate la vaschetta o il contenitore (e il suo sottovaso) con delle assicelle di legno sotto cui metterete della cenere, che dissuade le lumache perché odiano camminarci su.
Ovviamente è solo un metolo per allontanarle: l’ideale sarebbe esplorare il terrazzo con una torcia, durante la notte, raccoglierle in un barattolo e liberarle nel giardino di qualche “amico simpatico”.