Che la coltura protetta, ossia sotto serra, protegga da agenti inquinanti presenti nell’aria e dalle piogge acide, è un fatto.
Fatto è però che al giorno d’oggi questo non basta!

Basta pensare al fatto che il terriccio che si usa perlopiù è prelevato dal giardino od orto all’aperto, ad esempio, inoltre e soprattutto una serra non potrà mai essere isolata  ermeticamente dall’ambiente esterno e anzi, essa va arieggiata sistematicamente e questo concede l’accesso alle colture ad agenti inquinanti quali gas di scarico delle auto e delle industrie che anche se magari lontane dalla serra la raggiungeranno in percentuale variabile dal vento.

Adesso, va aggiunto l’inquinamento da pesticidi irrorati magari in campi e giardini vicini.

Ma c’è anche dell’altro che andrebbe sapere, e che magari chi si è avvicinato da poco al piacere di coltivare da se ciò di cui ha bisogno non sa, che si coltivi biologico o meno, alcuni ortaggi contengono elevate quantità di di nitrati.

Cosa sono i nitrati?
Ebbene, I nitrati sono composti azotati (NO3) che se presenti nel nostro organismo in quantità troppo elevato sono dannose.
La FAO ritiene che un individuo, del peso medio di 60 kg non dovrebbe assumerne quotidianamente più di 219 mg.
Bene, fate conto che un cespo d’insalata coltivata in serra, bio o meno, raggiunge e oltrepassa questo limite con estrema facilità, arrivando anche a contenerne fra i 2000 e i 2800 mg.

Valori altrettanto alti sono stati rilevati in ravanelli, valerianella, prezzemolo e crescione mentre per ortaggi come i cetrioli da insalata i valori si aggirano sui 200 mg nelle bietole da costa e portulaca invernale invece 50 mg.

Alcune piante invece, seppur coltivate attigue a quelle soggette a valori di nitrati medi e/o alti non ne contengono cipolle, aglio, borragine, rosmarino, nasturzio ed erba cipollina ad esempio sono prive di nitrati.
Inoltre, contengono raramente nitrati gli ortaggi da coltivazione biologica che si prestano per la conservazione invernale, pastinaca, cavoli, rape rosse, carote e sedano ad esempio o ancora verdure che possono essere coltivate all’aperto in inverno come topinambur, porri, cavoletti di Bruxelles.

In buona sostanza si può ritenere che in inverno sia meglio dare la precedenza sulla  nostra tavola a ortaggi e verdure immagazzinati alla fine dell’estate oppure, a quelle coltivare in modo naturale all’aperto con epoca di raccolto invernale.

Ma perché si accumulano i nitrati ?
È tutta una questione di luminosità se alcuni ortaggi coltivati in serra, in inverno, accumulano alte concentrazioni di nitrati.
Tutte quelle piante che in inverno vanno coltivate in ambienti riscaldati necessitano così di una serra ben isolata e resa ermetica oltre che riscaldata.
L’aerazione giornaliera fa sì che al suo interno le pareti si riempiano di goccioline di condensa e questo naturalmente ne diminuisce la luminosità interna già scarsa per la riduzione di ore di luce invernale.

Per trasformare i composti azotati in proteine le piante necessitano di luce, le condizioni climatiche di una serra aumentano le concentrazioni di ammoniaca (NH3) prodotta dai batteri della terra la quale una volta assimilato dalle piante lo trasformano con l’aiuto della luce.
Essendo la luce scarsa questo processo subirà un rallentamento, ecco allora che si verifica un accumulo di nitrati.
In particolare, al mattino gli ortaggi presentano un maggior accumulo di nitrati viceversa la sera ne presentano meno, questo, andrà tenuto in considerazione per la raccolta degli stessi.

Come eliminare il problema ?
Eliminare, non si può fino in fondo, però, si può correre ai ripari riducendolo il problema dei nitrati!

Se la serra non è eccessivamente grande, si può ridurre il problema della condensa passando le pareti interne della serra con un panno asciutto e ben pulito più o meno dopo 30 minuti da che si ha chiuso la serra dopo l’aerazione ripetendo poi l’operazione dopo altri 30 minuti.
Un lavoraccio insomma, un’ora e mezza circa al giorno, in orario da pranzo in cui bisogna seguire la serra, mica tutti hanno il tempo considerando appunto che in inverno l’aerazione della serra va effettuata negli orari più caldi e quindi fra le 13 e le 14.00.

Il preparato biodinamico cornosilice o ancora il decotto, infuso o macerato di equiseto sembrano poter ovviare un poco al problema allora.
Da utilizzare nebulizzati finemente sul coltivato con le loro proprietà migliorano l’utilizzazione della luce ed evitano così un eccessivo accumulo di nitrati.
Il cornosilice in particolare, si è dimostrato molto utile nebulizzato finemente sulle colture una volta eseguito un trattamento del terreno di coltura con cornoletame prima della semina e del trapianto.

Dei buoni libri  in merito alla coltivazione orticola usando tecniche biologiche e biodinamiche sono:
L’Orto Guida Completa,
La cura dell’orto e del giardino biodinamico  e per persone con un poco di esperienza in merito: L’Orto biodinamico