Per piante transgeniche o piante geneticamente modificate si intendono tutte quelle piante che hanno ricevuto geni da piante od organismi diversi dai loro naturali i quali si sono inseriti stabilmente nel loro genoma attraverso tecniche d’ingegneria genetica.
La selezione di piante dotate di caratteristiche favorevoli ai fini alimentari, qualitativi, o comportamentali, tradizionalmente basata su tecniche che sfruttano il flusso genetico esistente tra individui della stessa specie o di specie affini trovavano la loro limitazione nelle barriere riproduttive.
In natura questo non accade, relazioni fra mondo animale e vegetale non si sono mai verificate, tanto meno trasferimenti di geni fra piante geneticamente lontane.
Le tecniche d’ingegneria genetica sono concepite proprio per il superamento delle barriere riproduttive naturali, esse modificano la struttura genetica degli organismi attraverso l’introduzione diretta o artificiale di geni provenienti da organismi molto diversi operando proprio per superare i limiti imposti dalla natura al flusso genico tra organismi differenti.
La possibilità di manipolare il patrimonio genetico è nata con la conoscenza della biochimica e della biologia molecolare di Agrobacterium tumefaciens, un batterio parassita di molte specie dicotiledoni.
Quando sono state sviluppate piante geneticamente modificate per uso alimentare o che prevedessero un rilascio ambientale, si è operata un’analisi dei potenziali rischi a esse ascrivibili, in particolare ambientali e sanitari.
Senza dubbio la portata innovativa delle Piante GM va ben oltre ai rischi ambientali e per la salute, la diffusione delle piante geneticamente modificate infatti ha un enorme impatto economico e sociale.
Basti pensare solo al fortissimo tasso di adozione che ha subito a livello mondiale, cambiando drasticamente le pratiche agricole a esse associate, nonché l’impatto ambientale e sociale.
Tutti questi diversi fattori sono oggi al centro del dibattito in corso a livello nazionale e internazionale.
I campi in cui le piante transgeniche vengono usate maggiormente a fini sperimentali è quello dei vaccini, sono state prodotte piante con antigeni di tantissimi agenti eziologici di malattie quali ad esempio AIDS, papilloma virus, epatiti, carie dentale, vaiolo…biorisanamento di siti contaminati, genomica funzionale, per scoprire cioè le funzioni di geni e proteine poco conosciute.
La prima pianta transgenica posta in vendita fu il FlavrSavr negli USA nel 1994, un pomodoro modificato per rallentare il processo di decomposizione.
Sono molti i geni oggi identificati che presentano potenziali applicazioni sia nel settore propriamente agricolo che anche in quello più ampio della produzione di sostanze industriali o farmaceutiche dalle piante.
L’argomento delle piante transgeniche è stato ed è molto dibattuto, specie dal punto di vista dei possibili effetti sull’ambiente naturale derivati dall’introduzione di nuove varietà di piante inesistenti in natura.
Si parla in genere di “danni” all’ambiente; in realtà l’argomento è molto complesso.
L’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha stilato un elenco di questi potenziali rischi:
Rischi ambientali:
Cambiamenti nell’interazione tra pianta e ambiente biotico:
Persistenza e invasività
Vantaggi o svantaggi selettivi
Trasferimento di geni
Interazioni con organismi target (esempio induzione di resistenza negli insetti infestanti cui le piante sono resistenti)
Interazioni con organismi non-target (esempio effetti su api e altri insetti non infestanti, con conseguenze sulla biodiversità)
Interazioni con l’ecosistema del suolo con conseguenti effetti biogeochimici
Cambiamenti nell’interazione tra pianta e ambiente abiotico:
Alterazioni nelle emissioni di gas serra
Alterazioni nella sensibilità a effetti climatici
Alterazioni nella sensibilità a fattori abiotici del suolo (salinità, minerali…)
Rischi per la salute umana o animale:
Effetti tossicologici
Effetti tossici delle proteine sintetizzate dai geni inseriti
Effetti tossici di costituenti diversi dalle proteine
Allergenicità
Cambiamenti nel valore nutritivo
Trasferimento di antibiotico-resistenza
LE PIANTE TRANSGENICHE – PARTE SECONDA –