COME SI USA LA POLTIGLIA BORDOLESE:
Avevamo già provveduto a dare qualche consiglio sul dosaggio per piccoli trattamenti, vedremo quindi solamente lo spettro d’azione della poltiglia bordolese e il dosaggio su grande scala.
Le colture sulle quali può essere impiegata la poltiglia bordolese, a seconda delle registrazioni riportate in etichetta di ogni formulato commerciale sono diverse.
Vite, pomacee, drupacee, olivo, agrumi, nocciolo, fragola, piccoli frutti (ribes, mirtillo, mora, lampone ecc.) Barbabietola da zucchero, riso, tabacco, oleaginose, ortaggi più svariati a foglia, frutto e bulbo, floricole, piante ornamentali e forestali.
Lo spettro d’attività della poltiglia bordolese risulta essere molto ampio: peronospora, antracnosi, blak rot, corineo, monilia, fusicocco, ruggini, cancri, ticchiolatura, cilindrosporiosi, septoriosi, escoriosi, vaiolatura, alternaria, cercospora sono alcuni dei principali agenti fungini controllati.
Il rame possiede poi importanti azioni secondarie ad es.: oidi, moniliee botritis, in questi casi spesso l’azione non è diretta sul fungo ma avviene attraverso l’ispessimento della pellicola esterna dei vegetali e dei loro frutti.
Molto importante l’azione batteriostatica dei ramati che viene sfruttata soprattutto per impedire
o diminuire la diffusione ad es. del temibile Colpo di Fuoco Batterico su Pomacee.
Le dosi d’impiego della poltiglia bordolese non sono mai standardizzabili in quanto dipendono sicuramente dal periodo stagionale in cui ci si trova, dall’andamento meteorologico e dal rigoglio vegetativo della coltura, dalla zona e dall’aggressività delle malattie da combattere.
Durante l’inverno, quando i fruttiferi sono nello stadio di riposo, la poltiglia può essere utilizzata a dose piuttosto alta, anche di 1,5 – 2,0 kg per q.le d’acqua, in quanto il legno presenta buona resistenza.
Tuttavia anche qui varietà e specie rappresentano fattore discriminante: ad esempio su pesco le dosi
debbono essere inferiori che su pomacee.
E’ bene che la temperatura non scenda sotto lo zero termico durante la distribuzione e nei giorni successivi.
Se affrontiamo il problema peronospora della vite occorre impiegare almeno 100 g d’ione rame per hl d’acqua.
Per quanto attiene all’utilizzo della poltiglia bordolese, il rame viene normalmente addizionato di calce fresca in rapporto 1 a 0,6 cioè, ogni 1.000 g di solfato per 600 g di calce.
Per il primo trattamento antiperonosporico il dosaggio d’impiego della poltiglia bordolese che
contiene il 25% di Cu2+ è bene che non scenda mai sotto i 600/g per q.le d’acqua, questo al fine di creare un consistente deposito su tutta la vegetazione ancora scoperta.
Per i trattamenti successivi, in genere settimanali, sarà possibile abbassare la dose, in caso di ridotta
piovosità e bassa umidità, ai 400- 500 g, oppure mantenere i 600 g se la stagione risulterà piovosa.
Per gli ultimi due interventi che di norma si eseguono a intervalli superiori di tempo (15 – 20 giorni l’uno dall’altro) è consigliabile usare dosaggi più elevati quali 800 o massimo 1.000 g per hl d’acqua.
Rimando alla sezione Download dove potrete scaricare un file PDF con tutte le info sulla poltiglia bordolese.
( fonte:Consorzio Fitosanitario di Reggio Emilia)