Il piretro si ricava dai fiori di una pianta della famiglia delle Asteraceae, il Tanacetum cinerariifolium.
A differenza della poltiglia bordolese che ha azione preventiva, il piretro, ha azione curativa e una più bassa tossicità sull’ambiente
Il piretro è un insetticida che agisce per contatto, vale a dire che uccide solo gli insetti che colpisce per questo motivo va distribuito con molta cura, soprattutto sulle pagine inferiori delle foglie dato che la maggior parte degli insetti si annida proprio lì.

Il piretro non penetra nei tessuti vegetali e non entra nel circolo della linfa, quindi è attivo solo laddove le gocce del trattamento arrivano.

L‘uso del solo piretro diventa problematico qualora vi siano delle colture striscianti, (come ad esempio: angurie, meloni o zucchini) e deve essere affiancato dall’utilizzo d’insetti utili, si ribadisce che il piretro non è un insetticida selettivo, e in caso i utilizzo d’insetti utili deve essere utilizzato con molta cautela.
Per la sua ridotta persistenza nell’ambiente e di bassa tossicità per l’uomo e i mammiferi, è un antiparassitario molto interessante sia in ambito agricolo che domestico inoltre è uno dei pochi insetticidi ammessi nella coltivazione biologica.

Il piretro agisce contro gli insetti succhiatori contro gli insetti masticatori e contro zanzare e mosche.
Il piretro si trova in commercio in forma liquida, già pronta per l’uso, spesso con erogatore a spruzzino(la soluzione ideale per chi non ha dimestichezza con il prodotto, oppure in polvere, da diluire in acqua secondo le istruzioni e le dosi riportate in etichetta e da distribuire con una pompa o un vaporizzatore.

La miscela di acqua e piretro deve avere un pH neutro o acido, in caso contrario, l’alcalinità della miscela neutralizza l’efficacia del piretro.
Se l’acqua utilizzata presentasse un pH superiore a 7, la si dovrà preventivamente acidificare aggiungendo dell’aceto o se disponibile dell’acido citrico, in buona sostanza è opportuno dotarsi di uno strumento che misuri il pH.

Il valore del pH non deve scendere al disotto del valore 4, (evitando che essa diventi troppo acida) per evitare problemi di fito-tossicità. Inoltre è opportuno NON mescolare il piretro con antiparassitari a reazione alcalina come ad esempio il rame, la miscela con prodotti alcalini disattiverebbe il piretro.

Detto ciò, la soluzione migliore per chi è inesperto o non ha voglia di mettersi a “giocare” con il pH rimane la soluzione liquida già pronta all’uso.

Il piretro è foto-labile.
Questo significa che per azione del sole già dopo 2/3 giorni dall’irrorazione il piretro inizia a decadere, e dopo 48-72 ore, non ne esisterà più traccia dell’irrorazione nell’ambiente.
Anche la temperatura dell’aria al momento dell’intervento con il piretro influenza il potere insetticida del piretro e, sopra i 25-26° C., la sua efficacia si riduce:per questi motivi le applicazioni vanno eseguite sempre verso sera.

La rapida decadenza e l’assenza di residui sulle coltivazioni sono le virtù del piretro, e lo rendono particolarmente indicato laddove si attui la lotta ai parassiti con insetti utili, e sulle colture a foglia come le insalate.
Il piretro pronto per l’uso, va conservato in un luogo buio e fresco.
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