Il Ricino è una pianta diffusissima nelle zone a clima caldo, non solo per le sue proprietà medicinali ma anche per la particolarità della fioritura.
Essendo una pianta di origine tropicale, il ricino ha bisogno, per il suo sviluppo vegetativo, di temperature piuttosto elevate, inoltre è molto esigente di concimazioni a base di potassio e azoto.
È considerata una pianta resistente alla siccità.
Pur adattandosi a diversi terreni, le migliori produzioni si ottengono in quelli limo-sabbiosi, ben drenati e ricchi di sostanza organica, resiste bene anche a un discreto grado di salinità.
Il seme del ricino contiene un acido, l’acido ricinoleico che gli conferisce proprietà purgative, e nello spermoderma un prodotto tossico, la ricinina che è un etere metilico dell’acido ricinico, questa sostanza risulta essere un veleno molto forte.
Da diversi secoli l’olio di ricino viene utilizzato in farmacia per varie affezioni e specialmente come purgante.
Il Ricino è inoltre utilizzato come concime organico per apportare al terreno la mancanza di azoto, da notare pero’ che la ricinina presente in questi concimi li rende tossici e inadatti per la coltura di orticole e frutticole e piante in generale destinate al consumo.
MALATTIE del RICINO
Non ha molti parassiti animali e vegetali; infatti i danni maggiori alla coltura sono per lo più determinati da brinate e gelate tardive, letali nelle prime fasi di vegetazione della pianta.
Gravissimi anche i danni causati dalla grandine durante la fioritura.
Tra i principali parassiti fungini abbiamo Alternaria ricini, Xanthomonas ricinicola, Phymatotrichum omnivorum (Shear) Dug., Botrytis spp. e Fusarium spp., specie che possono causare gravi danni sia alle radici che al fusto.
Tra gli insetti risulta particolarmente dannoso Dichocrocis punctiferalis, che provoca danni alle capsule in fase di maturazione.
LA SEMINA
Il periodo migliore per la semina è a Maggio-Giugno, prima di procedere con la semina occorre mettere in ammollo i semi per almeno 12 ore in una ciotola con dell’acqua a temperatura ambiente e, una volta fatto questo occorre sistemarli in una vaso riempito con del terriccio per semine e un pugno di sabbia ricoprendo infine i semi con un dito di terriccio.
Nebulizzare bene il composto e riporre così il vaso in una zona ombreggiata e dove la temperatura si aggiri attorno ai 18 gradi.
Si può procedere anche coprendo il vaso con una lastra di vetro oppure un foglio di plastica trasparente al fine di trattenere un miglior grado di umidità assicurandosi pero’ di rimuoverlo almeno una volta al giorno per un paio d’ ore al fine di evitare muffe e il marciume dei semi.
Normalmente nel giro di circa 40 giorni i semi inizieranno a germogliare, una volta che questo avverrà, si rimuove la protezioni di plastica o vetro posizionando il vaso in una zona con maggior luminosità ma non al sole diretto.
Una volta che tutte le piantine saranno ben sbucate dal terriccio e saranno maneggiabili si può procedere o con il diradamento, mantenendo nel vaso solo le piantine più robuste, oppure si può procedere con il rinvaso delle pianticelle in singoli contenitori