L’osmopriming consiste nel attivare il processo di germinazione del seme ma senza completarlo.
Il seme viene messo nelle condizioni d’immagazzinare la quantità di acqua necessaria alla germinazione dopo di che, si “ferma” evitando così il sopravvenire di uno stress idrico nella fase poi di germinazione, stress che spesso comporta appunto un ritardo nell’emissione della radice.
I risultati che si ottengono seguendo questi trattamenti non si riflettono sulla percentuale di germinazione bensì sull’incremento della germinabilità, sull’uniformità in crescita, il che si traduce nella possibilità di ottenere in vivaio una più rapida e omogenea crescita delle plantule.
L’imbibizione del seme viene effettuata attraverso l’uso di soluzioni contenenti un agente a diverso potenziale osmotico;
In tali condizioni l’entrata dell’acqua inizia normalmente per effetto della capacità di assorbimento del seme, ma si arresta quando viene raggiunto l’equilibrio tra le pressioni osmotiche interna ed esterna al seme stesso.
In questo modo, regolando opportunamente la concentrazione dell’agente osmotico, viene impedita anche la fuoriuscita della radichetta, in quanto, la pressione osmotica non permette la distensione cellulare.
In pratica, i semi iniziano il metabolismo della germinazione finché non trovano una “barriera” che impedisce loro di proseguire, rappresentata dal potenziale osmotico.
Durante il trattamento, tutti i semi vengono così gradualmente condotti a uno stesso stadio.
Il fatto che i semi non abbiano emesso la radichetta, permette di disidratarli dopo il trattamento e conservarli per un certo periodo; successivamente, quando saranno posti nel terreno, accade che, la radice, dopo un leggero ritardo, si allunga, mentre lo sviluppo della plantula nel suo insieme viene accelerato.
Il seme trattato può essere anche conservato, ma non per molto tempo in quanto è molto più deteriorabile del seme non trattato.
Nel settore vivaistico a tale scopo vengo impiegati diversi sali come il nitrato di potassio (KNO3), il fosfato mono potassico (KH 2PO4), il nitrato di calcio (CaNO3) anche se il sale dal miglior rapporto costo/prestazioni resta il Cloruro di sodio (NaCl).
Inoltre, se si tratta di un impiego per produzioni orticole biologiche, il sale da cucina diviene una sorta di scelta obbligata.
La temperatura ambientale per il trattamento deve essere compresa fra 15 e 25°C.
Più ci si avvicina al limite superiore tanto minore deve essere la durata del trattamento e così all’incontrario, più ci si aggirerà sui 15 gradi maggiore sarà il tempo di applicazione dell’imbibizione.
Tuttavia, nonostante quanto scritto inizialmente circa la percentuale di germinazione, alcuni esperimenti di osmopriming da me in persona effettuati con l’uso di sementi di Albizia, Robinia e Gleditsia, hanno portato a risultati sorprendenti, ossia, alcune (10 semi per specie anno 2010 conservate a -20 gradi per circa 6/9 mesi)sono state trattate in semplice acqua e sale e altre (sempre 10 per specie anno 2010 conservate a -20 gradi per circa 6/9 mesi) sono state trattate con acqua e kno3, il risultato ha portato a una germinazione maggiore per le sementi trattate in kno3 pari al 70% in più!
Una percentuale a dir poco assurda, Errore? Fortuna? Caso?
Tutte sementi uguali, stesso anno di produzione, stesse quantità usate, stesso tipo di conservazione, stesso ambiente e temperature di germinazione, cambia solo il trattamento di osmopriming!
Al momento sto effettuando test anche su sementi di questo anno non poste in stato di conservazione sottozero come le precedenti e già solo dopo l’imbibizione si riscontrano differenze eccezionali soprattutto nel caso dei semi di Albizia e Gleditsia, la Robinia tende a dare risultati meno evidenti a questo punto del procedimento, nel primo test tuttavia fu proprio la Robinia a dare per prima risultati nello sviluppo della plantula seguita poi dalla Gleditsia.
Per onore della cronaca, L’Albizia ha dato buoni risultati anche con il trattamento in acqua e sale per quanto riguarda lo sviluppo della plantula.
Al fine del trattamento casalingo, ottimo sostituto ai prodotti utilizzati dai vivaisti ed esperti professionisti del settore risulta il sale grosso da cucina nelle dosi di 15 grammi per litro di acqua (demineralizzata) entrambi acquistabili senza fare i salti mortali nei supermercati.