Ogni anno in Giappone si festeggia lo “Hanami”, la fioritura dei ciliegi.
“Hana” significa “fiore”, e “mi” “guardare”, ma quando in Giappone si dice che si va a “guardare i fiori” si intende che siano quelli di ciliegio, e non altri.
Il ciliegio è albero sacro per i nipponici, che loro chiamano affettuosamente “Sakura”, e di cui hanno ricoperto le falde del monte Yoshino, poco distante da Kyoto.
La fioritura è spettacolare ma dura poco più di una settimana.
Il fiore rappresenta la Perfezione, ma anche l’impermanenza della vita.
In epoca antica ai fiori del ciliegio erano paragonati gli antichi guerrieri samurai.
Per la festa dei ciliegi vanno tutti in vacanza, i negozi e gli uffici chiudono, e al telegiornale si danno i bollettini sull’avanzare del “fronte della fioritura”.
La gente si riversa nei parchi portandosi gli “o-bento”, i cesti da pic nic giapponesi.
Si grida, si schiamazza, si mangia a volontà, e ci si ubriaca di sakè, facendo una gran confusione e tanta sporcizia.
Insomma, i Giapponesi sembrano essersi occidentalizzati a sufficienza quanto a maleducazione e consumismo.
E pensare che già nel 1320 il poeta buddista Kenko si lamentava della grossolanità dei gitanti…chissà cosa direbbe se li vedesse adesso!