Il mirtillo è una delle bacche più apprezzate per il suo sapore e per le sue proprietà organolettiche e curative.
Ottimo infatti per la microcircolazione, per chi ha patologie oculistiche e in genere per chi soffre di fragilità capillare.
Spesso si ricorre all’alimento surgelato, soprattutto nei periodi in cui non si trova fresco.
Il mirtillo è semplice da coltivare a patto di poterlo fare in piena terra e dove il terreno sia tendenzialmente acido e fresco.
Una volta trovate queste condizioni il mirtillo diventa quasi invadente e ricompenserà con una ricca produzione di bacche scure e profumate, da usare nei dolci o da mangiare fresche, appena colte.
In vaso è tutta un’altra storia, anche se moltissime produzioni su larga scala di mirtillo e frutti di bosco usano la coltivazione idroponica in vaso.
Se avete un angolo ombreggiato del terrazzo o del balcone e vi piace correre un po di rischi, potete provare il mirtillo.
È necessario un terreno acido, da acquistare nei negozi specializzati, oppure usare un compost arricchito con sfarinato di lupini e di alghe marine (sono molto costosi).
Il vaso dovrà essere di grandi dimensioni, meglio un vascone rettangolare.
Scegliete una varietà produttiva come la ‘Bluecrop’ o la ‘Duke’.
Concimate con macerato di consolida appena vedete i segni di ripresa vegetativa e per tutto il periodo di fruttificazione (estate e autunno) .
Durante la pausa invernale coprite con compost ricco e humus di lombrico.
Annaffiate sempre con acqua lasciata riposare in un catino per almeno 24 ore, a cui avrete aggiunto del succo di limone o aceto.
Ottima pacciamatura è un alto strato di aghi di pino da stendere su tutto il vaso, ma lontano dal piede delle piante.
Il mirtillo è estremamente rustico, ma predilige i climi freschi a quelli mediterranei.