Le specie che coltiviamo in casa hanno provenienze disparate, appartengono a un numero elevato di famiglie botaniche perlopiù di origine antica, specie e varietà sono frutto di modifiche spontanee o artificiali più recenti, di natura erbacea, arbustiva o arborea adattate forzatamente alla coltivazione in casa, in serra o all’aperto.
Dalla nostra, inutile dirlo, o meglio sarebbe inutile dirlo, dovremo offrirgli un ambiente il più possibile simile all’originario.
La temperatura ad esempio è un fattore climatico molto importante, che ha riflessi determinanti sul regolare svolgimento del ciclo vegetativo.
E’ proprio in funzione delle escursioni di temperatura minima e massima, e dei suoi valori minimi invernali e autunnali che una pianta può essere coltivata o meno all’aperto.
Sono proprio le specie di appartamento ad avere le maggiori esigenze di calore: l’origine prevalentemente tropicale consiglia la loro coltivazione in ambienti protetti, a temperatura costante ed elevata umidità.
E’ buona norma evitare di collocare le piante vicino alle fonti di calore o di sottoporle a bruschi sbalzi di temperatura, tipo quelli provocati dall’apertura delle finestre durante il periodo invernale.
E’ bene ricordare che un rapido abbassamento di calore, anche di pochi gradi, può causare il crollo fisiologico di una pianta.
Parliamo poi di luce, senza luce non può avere luogo la fotosintesi clorofilliana.
Le piante si nutrono attraverso le radici, ma soprattutto attraverso le foglie: le radici assorbono dal terreno l’acqua e i sali minerali in essa disciolti; le foglie assorbono dall’aria l’anidride carbonica e soprattutto l’energia luminosa proveniente dal sole, che servirà per unire assieme le sostanze semplici e costruire quei composti di cui ogni pianta è fatta.
La luce è un fattore fondamentale da controllare soprattutto per le piante che sono allevate in serra o in appartamento.
Il fabbisogno di luce varia in funzione delle specie coltivate e viene espresso in “Lux” (che rappresenta l’unità di misura dell’intensità luminosa).
Se la luce è insufficiente le foglie rimangono più piccole e rade, tendono a ingiallire e il fusto si sviluppa piuttosto stentatamente,
se la luce invece è eccessiva e soprattutto se i raggi del sole arrivano direttamente sulle piante, possono verificarsi bruciature sulle foglie, che ne compromettono in qualche caso le normali funzioni:
1) la luce solare diretta è quella proveniente da finestre situate a mezzogiorno;
2) la luce viva corrisponde a quella diretta, filtrata da una tenda trasparente
3) la luce media è tipica di ambienti con finestre non esposte a mezzogiorno;
4) la luce scarsa è di ambienti lontani dalla fonte luminosa.
Le piante ornamentali possono essere quindi suddivise in funzione delle necessità di luce e sarà proprio in base a questa loro esigenza che potremo stabilire l’essenza adatta alle nostre abitazioni.
Quando ci apprestiamo quindi a prendere una pianta, non scegliamo semplicemente l’essenza che più ci aggrada visivamente, ma scegliamola in base all’ambiente che possiamo offrirgli nella nostra casa, scegliamo l’essenza che meglio ci si può “insediare, le domande da farsi sono:
Quanta luce riceverà?
Che temperatura media posso offrirgli?
Ho una casa umida?
Ho un ambiente molto secco?
Quanto spazio ho da offrirgli?
Spesso purtroppo facciamo l’incontrario,”quella che mi piace prendo”.
Senza considerare le sue esigenze, non ci potremo poi stupire se cresceranno stentate, sofferenti, si ammaleranno e infine moriranno.
Povere piante, c’è ancora chi affibbia loro anche la colpa d’inquinare la nostra casa in quanto zeppe di parassiti, dimenticando o non sapendo che una pianta in salute non ha parassiti!
Per concludere, a questo link: http://www.giardinare.it/images/luxfinestra.jpg troverete un’immagine esplicativa del lux presente in una stanza.