Conosciuta anche con i nomi di ventaglina, erba stella e zampa di leone, l’Alchemilla vulgaris è una pianta medicinale perenne della famiglia delle Rosacee alta fino a cm. 40 proveniente dalle regioni boreali temperate.
In Italia cresce nei prati e ai margini dei boschi fino a 2000 mt. di altitudine.
I suoi principi attivi sono il tannino, i flavonoidi e sostanze amare, possiede proprietà stomachiche e astringenti e per questo motivo viene usata nella cura della diarrea, inoltre, nella cura degli spasmi gastrici e in caso di meteorismo.
Nella medicina popolare l’Alchemilla è usata come depurativo del sangue.
Le sue foglie, lobate e arrotondate hanno superficie rugosa, mentre i fiori sbocciano fra maggio e settembre e sono piccoli di colore giallo/verdino raccolti in infiorescenze terminali.
L’Alchemilla si autodissemina con molta facilità, è possibile comunque seminarla in autunno, in ambiente protetto dalle intemperie ma non riscaldato, per poi essere trapiantata in primavera, in terreni umidi, porosi e ricchi di humus avendo cura di distanziare le piantine di almeno 15 cm una dall’altra.
Per l’Alchemilla scegliere posizioni semi ombreggiate e mantenere il terriccio umido ma non fradicio e facendo inoltre attenzione ai ristagni idrici i quali potrebbero causare marciumi radicali con conseguente morte della pianta.
È possibile moltiplicare l’Alchemilla anche per divisione dei cespi.
In cucina è possibile usare questa erba per decorare e insaporire zuppe, salse e insalate.
Una curiosità: negli erbari del XIX secolo l’alchemilla è segnalata nella cura delle ferite.