La Portulaca oleracea nell’orto? Ma anche in vaso, perché no!
Povera Portulaca, scacciata dagli orti come inutile infestante eppur commestibile e ricca di acidi grassi Omega3(importanti per la prevenzione degli attacchi cardiaci e nell’aumento delle difese del sistema immunitario).

Possiamo definirla un orticola/medicinale grazie alle sue proprietà rinfrescanti, antiscorbutiche, depurative, vermifughe, febbrifughe e diuretiche ottima anche in insalata, infatti, in cucina le foglie dal sapore acidulo, crude o cotte, si consumano in insalata e sono inoltre utilizzate per preparare minestre saporite e rinfrescanti, si possono conservare sottaceto, per le sue proprietà addensanti inoltre la portulaca può essere usata come l’okra, in stufati e spezzatini!

Appartiene alla famiglia delle Portulacaceae, con i suoi infiniti e bizzarri nomi volgari come porcellana, procacchia, procaccia, sportellacchia prende il suo nome Latino composto in: “portula” = “piccola porta”, in riferimento al frutto a capsula che si apre per mezzo di un coperchietto come una  piccola porta e “oleraceus” = “pianta coltivata“, a indicare l’impiego alimentare della pianta.


Si tratta di una pianta annua, originaria dell’Eurasia, diffusa in quasi tutte le regioni del mondo, in Italia è comune infestante in tutto il territorio;

Cresce senza problemi in qualsiasi terreno, si adatta ai suoli sabbiosi e detritici, infestante delle colture, la si trova facilmente nei campi, nei luoghi incolti, nelle aree antropizzate, soprattutto su suoli pesanti.

La portulaca ha aspetto erbaceo, è dotata di fusti prostrato-striscianti, eretti in situazioni di scarsa illuminazione, lisci, carnosi, cavi, spesso rossastri, molto ramificati; alta sino a 30 cm.

Le foglie color  verde chiaro sono  carnose e sessili,  alternate spatolate, e sono ovali e  glabre, lunghe fino a 3 cm verticillate attorno ai fiori.

La portulaca mette fiori piccoli sono poco appariscenti, di colore  giallo, con 4-6 petali, si aprono fra maggio e ottobre per poche ore durante il mattino, solamente quando c’è il sole, sono solitari o riuniti in gruppetti di 2-5.

I frutti sono capsule membranose contenenti molti semi.

In medicina la portulaca trova impiego per uso interno, in caso di dissenteria, enterite acuta, emorroidi ed emorragie post-partum, mentre per uso esterno la portulaca è utile in caso di foruncoli, punture d’api ed eczema.

Tornando all’aspetto Omega3 la Portulaca, assieme a noci, olio di lino, di ribes nero, di colza e all’olio e semi di canapa alimentare sdogana di fatto(ulteriormente) la presenza di questo elemento utilissimo come presenza esclusiva nell’olio di pesce, pesci e crostacei, ed ecco il perché (se ve lo stavate chiedendo)del mio riferimento all’orto veg d’inizio post!

Coltivazione:
La germinazione può avvenire sia in assenza che in presenza della luce, e anche senza attraversare periodi di riposo.
I semi della portulaca necessitano di temperature abbastanza elevate, oltre che di umidità, è preferibile sottoporli a osmopriming prima della semina.
La germinazione della portulaca  è favorita anche dall’azione dei mezzi meccanici sul terreno che, provocando piccole lesioni sul tegumento, favoriscono l’imbibizione dei semi.

Altra tecnica di propagazione consiste nell’interrare parti di radici e/o parti eliminate della pianta durante il raccolto, così facendo, la si potrà vedere germogliare la primavera successiva.
La Portulaca possiede la caratteristica di  emettere radici avventizie che la mettono in grado anche se tagliata di continuare a vegetare.

Immagine nel post da: worldofsucculents.com