Per seminare in anticipo ortaggi e fiori potete, con una spesa relativamente modesta, costruirvi un cassone vetrato riscaldato.
Nel 1700 si usava una speciale cippatura di corteccia di quercia per tenere al caldo le piante in inverno, ma oggi fortunatamente disponiamo di resistenze elettriche che si possono sistemare sotto il piano del cassone.
Non dovete stirare i panni col ferro a vapore, perciò scegliete una resistenza che tenga tiepide le piante senza cuocerle, che sviluppi insomma il calore di una lampadina da 150 W.
Disponetela a serpentina sul fondo del cassone, possibilmente appoggiata su un ripiano metallico.
Il fondo del cassone dovrà evidentemente essere del tutto impermeabile, per cui è buona norma farselo preparare in acciaio o in alluminio da un fabbro.
La parte superiore del cassone deve essere in legno, anche questa impermeabilizzata per evitare che l’acqua delle irrigazioni finisca sulla resistenza.
Saranno sufficienti due mani di vernice zincata.
Per la copertura basta anche una lastra di vetro, purché molto spesso per evitare che si incrini o si rompa, o anche una copertura in plexiglass, molto più sicura ed economica, anche se decisamente meno bella a vedersi.
Il plexiglass è indicato soprattutto per chi sia costretto ad appoggiare il cassone in un luogo dove possa essere raggiunto da cani o gatti, che potrebbero rompere il vetro e ferirsi anche gravemente.
Se siete abili con trapano e tasselli, potete creare un telaio di legno per sollevare il vetro durante le ore calde del giorno, altrimenti sarà sufficiente spostarlo un po’ per far uscire la condensa.
Il cassone va tenuto al riparo dalla pioggia poiché deve essere alimentato continuativamente con l’energia elettrica, ma al contempo deve essere collocato in posizione luminosa.
In caso di piogge molto abbondanti, isolatelo staccando le prese e infilandole in sacchetti di plastica chiuse con un elastico.
Non rimettetelo in funzione se l’aria non è asciutta.
Il cassone riscaldato è molto utile per seminare soprattutto piante ornamentali, che necessitano di un lungo periodo di acclimatazione durante la primavera, per arrivare a fiorire in estate, come la Thunbergia alata, la Cobaea scadens, la Maurandia e alcuni tipi d’Ipomoea, come la specie bona-nox.