Se avete uno o più bambini molto piccoli e volete progettare uno schema di piante che piaccia ai vostri figli, ma che sia motivo d’interesse anche per voi, potete usare alcuni delle linee guida qui suggerite.

Lasciate spazio al prato: servirà per far scorrazzare i bambini sulla più ampia superficie possibile. In futuro, quando cresceranno, saranno loro a voler inserire qualche pianta e a prendersene cura.

Piantate un albero che sia compatibile con le dimensioni del giardino, abbiate cura di procurarvi la normativa che regolamenta le distanze di rispetto e scegliete un albero spogliante, in modo da avere ombra in estate e sole in inverno.

Sotto l’albero disponete un alto strato di pacciamatura che non solo gioverà alla pianta, ma assorbirà urti e colpi presi durante cadute o tentativi di scalata.

Scegliete un albero senza spine e che non produca resina, magari un piccolo albero da frutto come un mandorlo, un ciliegio o un albicocco.

Create un punto riparato dagli sguardi dei genitori che sia in totale sicurezza e facile da raggiungere, dove i bambini potranno sedersi e avere un po’ di privacy.

Usate una bassa siepe di lavanda o di altre piante profumate.

Non scegliete piante troppo alte per evitare che i bambini sfuggano completamente al vostro controllo.

Create una zona “ecologica” magari nascosta dietro un traliccio o una siepe, dove i bambini possano imparare a separare e smistare i rifiuti.

Create una piccola compostiera aperta o acquistate una compostiera chiusa e spiegate ai vostri figli come si fa il terricciato per il giardino.

Scegliete arbusti profumati, che attraggano gli insetti, come rosmarino, timo, origano, salvia, lavanda. Oltre a essere utili in casa, creano ai bambini una sorta di backgroung olfattivo.

Scegliete piante che scandiscano il ritmo delle stagioni.

Ai sempreverdi accostate piante caducifoglie, magari dalle vive tinte autunnali, mescolate al prato dei bulbi a fioritura primaverile e annuali a fioritura estiva.

Il bambino deve imparare a comprendere che l’anno in giardino non è immutabile ma un susseguirsi di cicli che compongono le stagioni e in generale danno il senso del tempo che passa e ritorna.

Spiegate i lavori mese per mese, le semine, i trapianti, i rinvasi.

Questo assicurerà non solo maggiore consapevolezza, ma anche una più matura coscienza ecologica, un sentirsi parte della natura stessa.

Impratichite i bambini alla pulizia del giardino. Non deve essere un obbligo coercitivo, ma una responsabilizzazione del bambino nei confronti della sua casa e dell’ambiente che abita.

Prevedete in primavera delle semine elementari (nasturzi, zinnie, piselli odorosi, etc.) interamente dedicate ai bambini.

Dopo avergli mostrato la procedura e averli seguiti nelle prime prove, lasciateli pasticciare: se la pianta morirà sarà interamente una loro responsabilità.

Capiranno che per seminare ancora dovranno attendere la primavera successiva.

Date molta importanza alle piante annuali dai colori vistosi, fategli raccogliere dei mazzetti e con gentilezza cercate d’insegnargli i nomi botanici delle piante, magari usando dei cartellini fai da te (di cui abbiamo già parlato) per incoraggiarli a imparare il nome e la grafia corretta.

Evitate piante tossiche, specie se avete bambini molto piccoli che tendono a mettere tutto in bocca. Scartate, almeno fino a che i vostri figli non siano sopra i 10 anni, le euphorbie, gli oleandri, le solanacee ornamentali, le ranuncolacee.

Evitate anche stagni e laghetti se non coperti da protezioni.

Un bambino piccolo può affogare anche in 20 cm d’acqua.

Per le stesse ragioni, evitate le tinozze e le vasche.

Optate invece per fontane a sfioro a livello del terreno, in cui l’acqua scorra su pietre o sassi, e defluisca in un circolo continuo, senza produrre conche alluvionali.

Prevedete, ove possibile, ripari per piccoli mammiferi e per l’avifauna.