Le trappole cromotropiche sono delle bande colorate, o cartellini, creati in varie forme e ricoperte di colla il cui principio di funzionamento è basato sul potere di attrazione che i vari colori esercitano nei confronti dei fitofagi.
Sono costruite con materiale impermeabile e resistente agli agenti atmosferici, le sostanze attrattive di cui sono impregnate non presentano alcuna tossicità ne per l’uomo e nemmeno per l’ambiente, sono per questo motivo utilizzate nelle coltivazioni biologiche e biodinamiche.
Possono costituire un valido sistema per valutare il momento più opportuno per intervenire, se il caso vuole, con i trattamenti, possono quindi essere usati e come preventivi e come curativi.
Infatti, effettuando la cattura massiva ad esempio, si dispongono in numero maggiore le trappole, 7/8 per 50 mq. di serra ottenendo il risultato di una riduzione considerevole di fitofagi nell’ambiente, come preventivo dicevamo la valutazione del numero di fitofagi presenti, piazzando 7/8 trappole in 1000 mq. di serra è possibile poi tramite conteggio del numero degli adulti catturati farsi un idea sulla situazione generale, un idea su eventuali trattamenti.
Le trappole cromotropiche si suddividono in tre colorazioni:
- GIALLO
- AZZURRO
- BIANCO
Le trappole cromotropiche gialle, sono utilizzate, in particolare, per il controllo della mosca del ciliegio, dell’olivo, della frutta, della tignola dell’olivo, della mosca bianca, delle cicaline, di alcuni minatori, afidi e sciaridi.
Le trappole cromotropiche di colore azzurro, sono indicate per la cattura dei tripidi.
In caso di lancio d’insetti ausiliari non è necessario rimuovere le trappole in quanto sufficientemente selettive.
Le trappole cromotropiche di colore e bianco sono utili per il monitoraggio e la cattura delle tentredine del pero.
Queste trappole risultano inoltre utili in caso si debba trattare piante isolate e di grandi dimensioni per la quale risulta difficile effettuare trattamenti con i metodi casalinghi.
Le trappole cromotropiche, come dicevamo sono utili nel monitoraggio delle popolazioni presenti nei luoghi di coltivazione e rappresenta un valido supporto per l’individuazione del trattamento da utilizzare e del momento in cui intervenire.
Attraverso il controllo periodico degli insetti catturati è possibile valutare il grado d’infestazione e con una buona approssimazione stabilire il momento più opportuno per intervenire.
Per un utilizzo corretto, le trappole, vanno poste con un discreto anticipo rispetto il periodo di sfarfallamento dei parassiti, e in numero sufficiente, almeno ¾ per ettaro e queste, per la maggioranza, vanno sostituite ogni 20 giorni circa.
Questa tecnica, correttamente utilizzata permette non solo un risparmi in denaro, ma soprattutto, permette una grande riduzione nell’utilizzo e quindi nell’emissione nell’ambiente di agenti inquinanti quali sono i prodotti utilizzati per la cura delle coltivazioni tanto che, hanno guadagnato con il tempo sempre più terreno per chi coltiva attenendosi a delle pratiche ecocompatibili.
Grazie a queste trappole infatti è possibile fruttare al meglio l’efficacia degli antiparassitari naturali.
Sono attualmente in commercio trappole per il monitoraggio dei più di cento insetti dannosi alle colture frutticole, vinicole e floricole, ma non solo, ve ne sono anche per gli ambienti domestici, atte, in questo caso nella specifica cattura massiva di mosche, zanzare, scarafaggi e altre bestioline ancora.
L’uso delle trappole cromotropiche per la cattura massiva prevede il posizionamento di un gran numero di trappole posizionate in modo efficiente e ideate in grado di catturare fino al 90% dei fitofagi presenti.
In genere le trappole per la cattura massiva sono dotate di un apertura a imbuto munita di un apposito sacchetto atti a raccogliere i parassiti attratti dai feromoni.
Il feromone sintetico, peraltro, è altamente competitivo con quello naturale delle femmine e agisce a distanze maggiori.
In commercio se ne possono trovare le più disparate fra le trappole utili in diverse situazioni.