L’Humulus lupulus, pianta della famiglia delle Cannabacee, è un erbacea perenne decidua che può svilupparsi fino a raggiungere la notevole un’altezza di sette metri.
I suoi fusti, lunghi e flessibili e vuoti internamente, sono ricoperti all’esterno da piccole spine tramite la quale si aggrappano a qualsiasi sostegno, graticci, tronchi, pali della luce avvolgendosi a spirale e girando sempre in senso orario.
Le foglie del luppolo poi hanno margini fittamente dentati, irregolari, presentano da tre a cinque lobi, sono ruvide al tatto.
I fiori maschili e quelli femminili crescono su piante distinte, hanno colore verde giallastro e sbocciano in piena estate.
I più ricercati, dall’industria della birra, sono i fiori femminili che sono occultati da un complesso sistema di brattee formanti il caratteristico cono che rende la pianta del luppolo inconfondibile!
Il luppolo è maschio e femmina, come dicevamo, la femmina ha gambo quasi nero e bello grosso, ed è quello buono da cucinare in ogni modo, il maschio invece è molto magro tutto verde e molto duro, ideale da bollire come gli spinaci o tritato finemente.
La parte della pianta più ricercata in generale da chi si aggira per boschi e campi incolti sono i getti freschi primaverili, dalla forma che ricorda un piccolissimo asparago erroneamente chiamati “asparagi selvatici” o più correttamente “luppolo selvatico“.
Dalle mie parti ci sono ricercatori alla stregua di professionisti, muniti di sacchetti con lo sguardo attento controllano chiunque incrociano.
Di solito sono in due, uno li trova e l’altro li acchiappa, se poi c’è un terzo che normalmente è colui/lei che controlla eventuali presenze di altri ricercatori, attento come un segugio li intercetta visivamente li tiene d’occhio e se serve, li intrattiene.
C’è da stare attenti a incrociarli a tua volta con un sacchetto in mano, subito domandano:
<<“AH!Anche lei alla ricerca di asparagi?”>>
E prima che te ne renda conto IL TERZO parte alla carica e inizia a parlare, parlare e parlare, il tempo, la pioggia, il sole, e intanto zitti zitti gli altri due capitozzano ogni getto di Luppolo senza pietà alcuna!
Sospetto esista un corso professionale particolare che forma “IL TERZO”, in base a come cammini, ti poni, a come parli oppure a cosa indossi, a chi/cosa ti accompagni, AL TERZO, viene insegnato a intavolare la discussione d’intrattenimento ad hoc!
Scherzi a parte!
Gli “asparagi selvatici” sono ricercatissimi, perché del resto sono davvero buoni!
In quasi tutta la penisola italiana ai margini dei boschi e sulle siepi si sviluppano spontanee le piante del luppolo che amano i terreni fertili e ben lavorati.
Il luppolo è una pianta rustica che non presenta particolari problemi di crescita predilige comunque posizioni soleggiate e ogni esemplare deve necessariamente essere munito di tutore oppure poter arrampicare su un graticcio.
In primavera, verso Aprile, si raccolgono le cime dei germogli laterali, solitamente su ogni pianta si riescono a effettuare due raccolti e sono ottimi per fare risotti, aggiunti al minestrone, alle frittate, nelle frittelle o come condimento per la pasta e negli spezzatini di carne o seitan.
Le foglie più tenere di ogni cespo di luppolo possono essere aggiunte alle minestre, la pianta intera(senza radici) lessata come gli spinaci e magari usata per le torte salate o per fare delle cremine.
L’infuso dei coni del luppolo ha proprietà calmanti e rilassanti ed è quindi indicato per alleviare i disturbi della vescica come per favorire il sonno, inoltre stimola l’appetito e favorisce la digestione.
CURIOSITA’ SUL LUPPOLO:
Un cuscino imbottito di luppolo pare possa servire a combattere l’insonnia.
I lunghi e flessibilissimi gambi di questa pianta completi di fiori, da raccogliere all’inizio dell’autunno una volta giunti a maturazione, si possono intrecciare ghirlande o canestri.
Facendo bollire le foglie del luppolo si ottiene una tintura di color marrone.