Ho notato che i geranei stanno diventando bruttarelli? Cosa avranno mai?
Ho trovato dei bruchi sul geraneo!
Hai visto che carina la farfallina che gira attorno ai geranei?
KE KARRRINAAA!
Già sentite o dette frasi di questo tipo?
Beh! Sappiate che è proprio la graziosa farfallina il motivo per cui i vostri geranei stanno diventando bruttarelli!
Ecco, chiamasi Cacyreus marshalli meglio conosciuta come Licenide dei gerani, o più semplicemente farfallina dei geranei e bruco dei geranei piccola e volendo graziosa farfallina originaria dell’Africa meridionale.
Oramai ampiamente diffusa in tutta Italia, la notiamo perlopiù a danno avvenuto svolazzare attorno a i nostri geranei con le loro ali di colore bruno sul lato superiore a quel punto, per le nostre piante è troppo tardi.
I primi avvistamenti nel nostro paese risalgono al 1996 nell’Italia centrale, da allora si è diffusa largamente su tutta la penisola.
Negli ultimi anni, ha colpito poi altri tipo di piante, tipo il Bosso, ma, evolvendosi in cerca di cibo, si sono riscontrate poi anche negli Oleandri e in altre tipologie di piante.
Questa specie, che nelle zone di origine non causa danni particolari, in Europa è diventata un vero flagello per i nostri geranei.
In particolare le sue larve, di colore variabile dal giallo al verde, spesso con 1 o 2 strisce dorsali di color lilla, ricoperte da una fitta peluria con dimensioni variabili da 1–2 mm a 13 mm.
È lei, a distruggere i nostri geranei scavando nei fusti gallerie fino a mangiarsi poi foglie e boccioli al fine poi di trasformarsi in crisalide (la graziosa farfallina)con una lunghezza di 9 mm circa, di colore variabile dal verde, con o senza strisce lilla, al bruno scuro.
La C. marshalli, è stata inserita nella lista dell’Organizzazione Europea per la Protezione delle Piante (OEPP) nell’elenco A2 dei parassiti di quarantena data la sua nocività.
Gli esperti del settore stanno lavorando molto alla ricerca di un insetto antagonista che si nutra delle uova o delle larve di Cacyreus, in modo da poterla combattere con la lotta biologica;
In particolare l’attenzione è sul Macrolophus caliginosus già utilizzato in ambito professionale, ma con fattibilità d’impiego in spazi ristretti come i nostri balconi ancora da accertare.
La cura, di fatto, sta nella prevenzione in quanto una volta insediate le larve difficilmente si riuscirà a salvare la pianta, ma, se avete una pianta attaccata che ancora presenta fusti buoni e volete tentarle proprio tutte, potete sempre potarla ben bene proprio in questo periodo in cui entra in riposo vegetativo, e l’anno prossimo, con l’avvicinarsi della primavera iniziare a effettuare i trattamenti necessari, avendo comunque cura di mantenere la pianta ben lontana da eventuali altri esemplari sicuramente ancora sani, vedi mai, che si riesca a salvarla poraccia!
Una soluzione preventiva e possibilmente naturale sta nel Bacillus Thuringiensis per chi coltiva a scopo rivendita, o con l’olio di Neem per i privati.
Nel nostro caso, il controllo con metodi biologici può essere effettuato con l’uso dell’olio di Neem, da irrorare con frequenza durante tutto il ciclo vegetativo della pianta, sembra inoltre, che consociare i gerani con piante aromatiche fra cui menta o lavanda riduca il rischio di attacco.
Immagini da: wikipedia.org pollicegreen.com