La solarizzazione del terreno va praticata solo in estate, luglio-agosto, e, nelle regioni più fredde in ambiente protetto.
Consiste nella pastorizzazione degli strati superficiali del terreno, e si basa sulla cattura dell’energia solare mediante film plastico disteso sul terreno preventivamente bagnato.
Si possono utilizzare film a base di polietilene come il PVC o EVA.
Con questo metodo, se ben praticato, si possono ridurre drasticamente i patogeni presenti nello strato superficiale del terreno appunto (25 cm.), inoltre, riduce se non debella la crescita di erbacce infestanti.
La solarizzazione, consiste nell’ innalzare la temperatura prossima al terreno, provocando così una naturale selezione della microflora, e della microfauna causando così la morte della maggior parte dei microrganismi.
Il terreno da trattare va lavorato e preparato molto bene, poi, va bagnato altrettanto bene e uniformemente, dopo, andrà coperto.
Il terreno così sistemato lo si lascerà solarizzare per almeno 7 settimane.
Tuttavia, non va sottovalutato un effetto biologico indiretto, ovvero, esiste la possibilità che gruppi di microrganismi antagonisti vengano ridotti in maniera meno drastica dei parassiti e che quindi essi rinascano più elevatamente rispetto ai patogeni.