In questo periodo ci si aspetta di trovare descrizione di qualsiasi tipo di pianta su internet tranne che di una tropicale!
Certo, ma vorrei proprio parlarne!
Perché ne ho giuste due nate da seme in casa, e trovo che siano molto rustiche nonostante non siano nel loro clima naturale, così, ecco come mi nasce questo post in novembre!
Ho comprato un paio di frutti di Carambola se non sbaglio in luglio, e i semini li ho subito interrati senza tante storie!
Adesso, sono piccole pianticelle di 10 cm., belle verdine dall’aspetto delicatino nonostante le temperature inizino a essere decisamente non favorevoli, (le ho sistemate in casa, anzi a dire il vero quest’anno non sono mai state messe all’esterno, non mi fidavo visto che sono giovani giovani, ma nemmeno in casa devo dire che la temperatura sia ottimale, la media è di 17 gradi) stanno davvero bene!
Per chi non conoscesse la Carambola, iniziamo con il suo nome botanico che è Averrhoa Carambola, appartiene alla famiglia delle Oxalidaceae ed è originaria delle Isole Molucche, dello Sri Lanka e dell’India, viene coltivata anche in Brasile, in Ghana, in Guyana, in tutta la Polinesia.
È conosciuta come una pianta molto delicata, nonostante quanto scritto inizio post, e cresce bene nei climi tropicali ma se esposta a sud e ben riparata può sopportare anche il clima della fascia temperata.
Gli esemplari adulti riescono comunque a sopportare anche temperature intorno ai -2° e -3°.
La sua crescita è lenta e raggiunge altezza attorno ai 10 metri (nei paesi di origine).
Le foglie della Carambola sono pennate di un bel verde brillante e le inflorescenze si sviluppano a grappoli di color rosato.
La Carambola ben si presta alla coltivazione in terricci comuni, io, l’ho seminata in terriccio universale mischiato a terriccio di campo in ogni caso, predilige terreni subacidi e limosi.
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