LA MARGOTTA:

margottaLa margotta altro non è che una talea ancora attaccata alla pianta madre: verrà staccata solo dopo l’emissione delle radici.

Consiste nel praticare un taglio a uno degli anelli della pianta madre mantenendolo aperto con uno stecco così da impedirne la cicatrizzazione, poi, con del muschio umido o sfagno si ricopre la zona con del film plastico scuro e lo si chiude in alto e in basso in modo che lo sfagno rimanga umido e bene a contatto con la ferita.
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In 2\8 mesi si dovrebbero essere formate le radici, a quel punto non resta che tagliare il ramo e interrarlo in un vaso o in piena terra. Esistono tre tipi di margotte: a ceppaia, a propaggine e aerea.

Prima di cimentarsi in tale tecnica è bene iniziare con l’avere un discreto successo con la propagazione per talea.

LA PROPAGGINE:

La propaggine è una tecnica di moltiplicazione delle piante simile alla talea, e per tale motivo è anche detta “talea assistita“. propaggineClicca sull’immagine sopra per ingrandirla.

Risulta alle volte complicata come tecnica di moltiplicazione ma, per le specie più comuni, come edera, passiflora, menta e tutte le piante dai fusti flessibili e\o con radici aeree è molto semplice, più difficoltosa con gelsomini e altre specie molto legnose.

Si opera incurvando verso il terreno il ramo prescelto e sotterrandolo per un buon tratto, tanto che il fusto interrato non si sollevi autonomamente, con terriccio fresco e leggero, asportando tutte le foglie che verrebbero interrate. Dopo un po’ di tempo, quando si inizieranno a notare nuovi getti e aspettando che questi siano alti almeno 10 cm o che abbiano almeno 4 fogliette allora, si potrà separare il ramo dalla pianta madre che fino a quel punto lo aveva assistito nella nutrizione e poi anche trapiantarlo.

La propaggine nella coltivazione è una tecnica scomoda e che richiede tempo per cui si utilizza solo in caso di piante che non prevedono la moltiplicazione per talea o margotta, e per le piante da serra particolarmente rare e preziose anche se, (esperienza personale)risulta più che ottima per la moltiplicazione senza difficoltà dell’edera helix, e quindi senz’altro, anche per altre specie con radici aeree.

Si effettua in primavera, prevalentemente.