La Persea Americana, meglio conosciuta con il nome Avocado, appartiene alla famiglia delle Lauracee, al genere Persea e alla specie gratissima o americana.


È un albero di notevole sviluppo
, nelle zone di appartenenza arriva a raggiungere anche i 20 m, ha radici superficiali con chioma compatta e sempreverde, in Italia, difficilmente raggiunge quelle altezze, ma può comunque arrivare a toccare tranquillamente i 10 metri se coltivata in piena terra.
Alcune regioni del sud Italia lo consentono, mentre, nel nord Italia l’Avocado viene perlopiù coltivato come pianta da interno anche se, le varietà messicane possiedono una maggior resistenza al freddo, alcune anche fino a otto gradi sotto lo zero.

Le foglie dell’avocado sono alterne, ovato-lanceolate o ellittiche, di color verde brillante sulla pagina superiore, più tendente al grigiastro inferiormente; in molte cultivar si ha la caduta delle foglie al momento della fioritura, mentre in altre la perdita è più graduale protraendosi per tutta la primavera.
Porta fiori piccoli, giallastri, riuniti in racemi all’apice dei rami a scalare.
Nonostante siano ermafroditi difficilmente si verifica l’autofecondazione, infatti in un primo momento dell’apertura del fiore solo la parte femminile è recettiva, mentre il polline viene liberato in una seconda fase, l’impollinazione è entomofila, operata dalle api e da altri insetti pronubi.

I frutti sono grandi, piriformi o globosi, con la buccia di color verde giallastro, verde scuro, blu cupo o bruno e con una polpa giallognola o verdognola, burrosa e con un profumo caratteristico; il seme è unico ed ha forma e dimensioni variabili. Le temperature ottimali per lo sviluppo dell’avocado  vanno dai 18 ai 20 °C di giorno e 10/15 di notte, mentre per la fruttificazione sono 24-26 °C di giorno e 20 °C di notte, se superano i 35 °C e scendono sotto i 17 °C si possono verificare problemi nella fecondazione e in allegagione.

In Italia, se coltivata in vaso e là dove non vi sia la disponibilità di serre apposite ma solo di terrazze e balconi si potrà porre le piante di avocado all’esterno nei mesi da Maggio a Ottobre (salvo cambiamenti climatici in atto negli ultimi anni).

L’avocado predilige terreni subacidi, freschi, profondi, fertili e ben drenati, mentre rifugge quelli pesanti, asfittici, con sottosuolo impermeabile e calcarei in quanto provocano fenomeni di clorosi ferrica.

L’avocado si moltiplica per seme, le cui piante sono caratterizzate da eterogeneità e da una lenta messa a frutto, circa 8/10 anni, per via vegetativa, mediante la talea, che emette radici senza problemi soltanto se prelevata da semenzali, e l’innesto, effettuato soprattutto dai in vivaisti su piantine di un anno ottenute da seme.
La riproduzione più semplice per noi, è la semina.

Infatti ormai gli Avocado possiamo trovarli in qualsiasi supermercato.

Ho letto molto in giro per forum e blog consigliare  la “pre-semina” in acqua, io, la trovo una cosa inutile e dannosa, il seme germina comunque, ma si causa poi un eccessivo stress al povero semone quando si andrà a riporlo a dimora nel substrato di coltura, infatti, forzando il seme a emettere radici in acqua si avrà un rischio maggiore di decesso del germoglio nato non appena questo verrà posto nel terriccio poiché dovrà riconcentrare tutte le sue forze nella corretta emissione delle radici fino ad “abbracciare” la panetta di terra lasciando in dietro il povero germoglio nato, che ne risentirà, fino ad arrivare alle volte a morire.

Certo! Direte voi che magari io non posso saperlo ma avete il pollice nero: “io ho provato a metterlo in acqua, direttamente nel terriccio, sospeso al soffitto, nell’incubatrice delle mie ovaiole, etc…etc…etc… e mi è sempre morto” ok!
Andiamo per gradi…

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