Il metodo Müller-Rusch è un sistema di coltivazione che pone i suoi principi fondamentali nell’attenzione per gli organismi del suolo.
In particolare deve essere molto intensa l’attività di quel complesso di micro-organismi chiamato “edafon

da Enciclopedia Treccani:

L’insieme degli organismi microscopici o di dimensioni molto piccole -Batteri, Funghi, Alghe, Protozoi, Rotiferi, Tardigradi, Oligocheri, microinsetti ecc.- che vivono negli strati superficiali del terreno.

Questa comunità biologica, per le mutue relazioni che intercorrono fra gli organismi che la compongono, è stata paragonata al plancton, o al microbenthos lacustre.

Ha grande importanza per le piante terrestri perché modifica la composizione chimica del terreno -mineralizzazione delle materie organiche, fissazione dell’azoto ecc.).
Per migliorare l’attività dei micro-organismi esiste un preparato a base di batteri messo a punto dal dottor H.P. Rusch.

Un altro fattore primario è la notevole copertura del suolo tramite pacciamatura e compost, che deve essere presente tutto l’anno.
Spesso si aggiunge qualche farina di roccia a secondo delle coltivazioni.

Secondo questo metodo gli alimenti così coltivati hanno un maggiore valore nutritivo e miglior gusto.
Oltre a ciò tale metodo prevede concimazioni con compost, macerati, farine, liquami e deiezioni animali (non a tutti potrebbero essere gradite), sovescio e consociazioni.

Il metodo Müller-Rusch sostiene la dannosità della vangatura (ormai un dato facilmente riscontrabile anche dal profano mediante la pratica).

Inoltre per i sostenitori di questo metodo vale la regola a lungo (anzi, lunghissimo) termine, che gli strati del suolo non debbano essere sconvolti e che aumentando la fertilità degli strati superficiali, la qualità del terreno potrà migliorare non solo a breve termine, ma, se mantenuta, potenzialmente per un tempo indefinito.

A chi può, non resta che provare…