Attenti all’etichetta, deve essere Stenotaphrum secundatum il nome botanico della graminacea che comprate, che si riproduce per stoloni e non per seme.
Prediligendo questo tipo di moltiplicazione e l’impianto tramite stoloni, plantule o rotoli, è bene procedere nella avanzante stagione autunnale, per evitare stress termici alle giovani piante.
Il gramignone è una poacea (graminacea) che ben sopporta il calpestio e i tagli frequenti, e seppur in grado di tollerare temperature estive elevatissime, come ogni prato, non può rimanere senza acqua in estate.
È ideale per un prato familiare nei giardini mediterranei, perciò se state pensando di rinnovare il vostro tappeto erboso, magari in vista dell’arrivo di bambini o animali domestici, il gramignone è una scelta valida nell’areale costiero.
Procedete come se doveste piantumare un prato in rotoli, drenando il terreno, provvedendo a una vangatura leggera con interramento di compost ben maturo, ghiaia e farina di roccia.
Livellate tutto con un rullo (rulli pesanti passati con lentezza danno risultati migliori, anche se a costo di maggiore fatica) e procedete all’impianto.
A seconda delle dimensioni delle piante calcolatene almeno cinque per metro quadro.
Di più se volete effetti rapidi e sono piccole.
Sistemate a quinconce in numero dispari.
Annaffiate e stendete un sottile strato di brecciolino per evitare marciumi del colletto.
Per rendere più rapida la propagazione, ogni volta che le piantine gettano dei rametti lunghi, interrateli e fermateli con un sasso o con un fil di ferro curvato ad “u”.
Provvederete a un taglio solo quando il prato avrà un aspetto davvero compatto.
Il primo taglio non deve essere troppo basso, man mano che il prato prenderà vigore, accorcerete.