La Matricaria Chamomilla o semplicemente camomilla è una bella annuale officinale medicinale della famiglia delle Asteracee alta 50-80 cm con un portamento eretto.

Lo stelo è sottile, liscio e molto ramificato, le foglie sono alterne, sessili, verdi chiare, a contorno lanceolato, formate da più foglioline filiformi disposte regolarmente e profondamente incise.

I fiori sono riuniti in piccole infiorescenze dette capolini, aventi dimensioni di 1-2 cm, con un involucro formato da brattee di colore verde, appuntite e un ricettacolo conico, liscio e cavo internamente.

I capolini sono costituiti da fiori centrali a forma di tubuli, gialli, ermafroditi e da fiori femminili esterni (detti anche fiori del raggio), ligulati, bianchi e rivolti verso il basso.

La camomilla comune si propaga per auto disseminazione, per la semina manuale si procede in aprile, in terreni ricchi di humus, asciutti e poco calcarei, necessita di luce per la germinazione.

La camomilla può essere usata per creare delle bordure profumate
in aiuole e sentieri.

I  principi attivi della camomilla sono gli oli essenziali, i flavonoidi e la cumarina.

L’azione della camomilla è conosciuta, anche dai meno esperti nel settore delle erbe medicinali, è un calmante  con effetti antinfiammatori e decongestionanti.
L’olio essenziale estratto dai capolini presenta proprietà calmanti, antispasmodiche, eupeptiche, antinfiammatorie, carminative, febbrifughe, sudorifere, antisettiche.

È utilizzata in particolare per disturbi infiammatori del tratto gastrico intestinale associati a spasmi.
In cucina è impiegata per la preparazione d’infusi utilizzati a scopo curativo, inoltre la camomilla comune dà un infuso particolarmente dolce e delicato.

Inoltre si usa nelle marmellate, nei gelati, nell’industria alimentare per la produzione di dolci e per insaporire i liquori tra cui il vermouth.

Nel giardinaggio la camomilla ha il potere, se coltivata vicino a piante sofferenti di rinvigorirle, l’infuso delle sommità fiorite è  utile contro gli afidi, rinforza le difese delle piante e ne stimola la crescita, allo scopo procedere così:

  • portare in ebollizione 10 lt di acqua
  • spegnere e aggiungere un centinaio di fiori freschi o secchi
  • coprite con un coperchio e lasciate così per 24 ore

Utilizzare l’infuso una volta filtrato senza diluirlo per innaffiare il terreno.

Si raccolgono i capolini fioriti in maggio fino ad agosto quando, in piena fioritura presenta il massimo nella concentrazione dei principi attivi, per non compromettere l’essiccazione la raccolta si effettua quando le giornate sono asciutte e la sera perché le piante non sono bagnate dalla rugiada.
I capolini si pongono a essiccare in assenza di umidità, di luce e in presenza di aria in modo da impedire l’insorgenza di parassiti e l’imbrunimento della pianta.

La conservazione avviene in contenitori di vetro tenuti in luoghi poco luminosi, i capolini mantengono le loro caratteristiche per circa un anno.
La tradizione vuole che, i capolini raccolti nel giorno di San Giovanni, ossia il 24 giugno siano maggiormente efficaci.